Notte Bianca Eucaristica

0

Marianna Morante – Dopo la Santa Messa celebrata da don Leonardo Lepore ha avuto inizio la Notte Bianca Eucaristica –

Nella tenda allestita in piazza SS. Annunziata è iniziata la lunga notte bianca di preghiera davanti al Santissimo Sacramento.

Nell’animazione dei vari momenti di meditazione si alterneranno di volta in volta l’Azione Cattolica, l’Ordine Francescano Secolare, nonchè i giovani della GiFra e le varie associazioni che operano in Pietrelcina.

La piazza, che in genere è sinonimo di frastuono con il vocio della gente che vi chiacchiera, si intrattiene, vi discute, è anche il luogo dell’incontro e della memoria, come luogo di scoperta della propria identità e di recupero dei valori comuni. È nella piazza, l’antico foro, l’antica agorà, che il popolo si ritrova a festeggiare il suo santo patrono, a degustare i propri sapori, ad ascoltare i propri beniamini, a parlare di ideali, a combattere per ciò in cui si crede. Ecco perchè il parroco, fr. Giorgio Ramolo, ha scelto la piazza per l’Adorazione Eucaristica.

Nell’Adorazione ci si sforza di fare silenzio dentro ed intorno a noi, per permettere a Dio di comunicare col nostro cuore ed al nostro cuore di comunicare con Dio. Si fissa lo sguardo verso l’Eucaristia, che è il segno vivo dell’amore che Gesù ha per noi, presenza reale e sostanziale, e si medita sul mistero della sofferenza, della morte e della sua risurrezione. Un’oasi di pace e di preghiera dove ritrovare se stessi e gli altri, le proprie radici e la propria storia.

La lunga notte eucaristica è stata preceduta dalla santa Messa celebrata all’altare della Madonna della Libera di Pietrelcina, dove Padre Pio officiò la sua Prima Messa il 14 agosto del 1910. Il triduo, iniziato ieri, in preparazione alla solenne festa del 14, è predicato da don Leonardo Lepore, parroco di Foiano, che con le sue riflessioni, sempre chiare e incisive, ha delineato la caratteristica principale della missione di Padre Pio: quella di essere l’uomo del perdono, dispensatore dell’annun­cio misericordioso di Dio ai peccatori attraverso il Sacra­mento della penitenza.

In natura, nel mondo animale, non esiste il perdono, la misericordia. Quando il leone vede il piccolo della gazzella, che a noi fa tanta tenerezza e commuove il cuore, se ha fame attaccata, stritola, mangia. Ciò che suscita in noi la consapevolezza della responsabilità dei nostri peccati non deriva dalla naturalità della coscienza umana, ma dalla parola di Dio rivelata e dalla redenzione operata da Cristo che ci ha così introdotti in una dimensione nuova. Pertanto, la nostra meta non è soltanto un’umanità naturalmente evoluta e fondata sui valori umani, ma è la comunione con Dio Padre in Cristo che, come rivela il Nuovo Testamento, vivendo in una pur diversa situazione storica (l’amore, la giustizia, la verità, la libertà), è divenuto fondamento e modello dell’umanità credente. Quante volte ci è capito di sentirci come compresi, pacificati, più leggeri. È come se di colpo quel peso si fosse rimosso e l’anima stessa ne avesse guadagnata in serenità e fiducia. E quante volte nasce dal profondo del cuore quella voce che ci fa dire grazie. Grazie a Dio perché ci fa sentire amati e quindi perdonati, accolti, abbracciati, sostenuti.

Questo è stato in sintesi l’apostolato di Padre Pio, singolarissimo e irripetibile inviato di Dio, tratteggiato nell’omelia da don Leonardo Lepore.

14e14g14f14_a14c14_b

 

 

 

 

 

 

In alto, alcuni flash dei momenti salienti in preparazione della Notte Bianca Eucaristica

Share.

Comments are closed.