Nel 125° anniversario della nascita di Padre Pio l’invito del Cardinale di Napoli

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Marianna Morante – Essere per gli altri – Per i Pietrelcinesi il 25 maggio è la festa per antonomasia di Padre Pio. Ricorre la sua nascita e quale occasione migliore che lodare e ringraziare Dio per averci fatto dono di un santo che con il suo cammino di fede ha illuminato la Chiesa, ha reso presente il carisma francescano, ha portato tanti uomini e donne a Gesù. Una festa solenne con la partecipazione del Cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, arricchita da una schiera di frati e religiosi che hanno incorniciato una giornata resa memorabile dalla presenza della reliquia del Cuore di Padre Pio portata dal Ministro provinciale, fr. Francesco D. Colacelli.

 

 

Una moltitudine di persone che unitamente alle tante autorità civili e militari hanno partecipato all’Eucaristia e poi alla processione per le vie del paese. bollati

I festeggiamenti, organizzati dal guardiano, fr. Marciano Guarino, coadiuvato da un apposito Comitato, sono stati contrassegnati anche da una cartolina commemorativa ideata da Cosimo Crafa e realizzata dal pittore Vincenzo Gagliardi, che reca il francobollo emesso nel 2002, giorno della Canonizzazione di Padre Pio, con relativo annullo postale filatelico per i 125 anni dalla sua nascita. Prima della santa messa, nella chiesa conventuale della “Sacra Famiglia” c’è stata la ormai tradizionale offerta dell’olio per la lampada perpetua che arde davanti all’immagine di San Pio. La statua tra l’altro fu benedetta da Giovanni Paolo II il giorno della beatificazione di Padre Pio, 2 maggio 1999. Quest’anno ad offrire l’olio sono stati i Gruppi di preghiera dell’Abruzzo guidati da padre Guglielmo Alimonti, cittadino onorario di Pietrelcina.

Un gesto che rimanda agli inizi della conversione di San Francesco che, dopo aver udito le parole del Crocifisso in San Damiano, come primo atto di amore, offrì del denaro a un sacerdote perché comprasse olio per far ardere una lampada di fronte a quella immagine così miracolosa.

Il sindaco di Pietrelcina, Domenico Masone, salutando i Sindaci dei paesi limitrofi, di Benevento, F. Pepe e di San Giovanni Rotondo, L. Pompilio, nonché il Prefetto, il Questore e il Presidente della provincia beneventana, gli onorevoli Viespoli, Izzo e Boffa, i Comandanti dei Carabinieri e della Finanza, ha ribadito “il ruolo di ogni amministratore a ‘sollievo della sofferenza’ dei cittadini. La frase che Padre Pio ha fatto propria realizzando un ospedale dedicato al sollievo di chi soffre nel corpo e con il suo apostolo a sostegno di chi soffre nello Spirito, sia fatta nostra in un momento molto difficile per le comunità, cercando di essere vicini alle persone che soffrono di più interpretando, con l’abnegazione tipica dei piccoli comuni, quello che era il messaggio di Padre Pio”.

Dopo l’omaggio floreale da parte dell’Amministrazione comunale al gruppo monumentale dedicato a Padre Pio, tutte le autorità e le associazioni con i gonfaloni e gli stendardi si sono portati in corteo verso la sede Comunale per accogliere l’arrivo del Cardinale e dell’Arcivescovo di Benevento, mons. A. Mugione. Giunta la reliquia del Cuore di Padre Pio si è dato il via ai riti d’ingresso della Santa Messa animata dal Coro Polifonico “Padre Pio da Pietrelcina” diretto dal M° O. Fioretti. Tutta la funzione è stata ripresa in diretta tv dalle telecamere di Tele Radio Padre Pio nel programma condotto da Francesco Bosco.

Nel saluto all’assemblea riunita il Ministro provinciale ha ricordato il ruolo di sostegno e collaborazione che il Cardinale ha svolto nell’organizzazione della beatificazione di Padre Pio, quando era segretario del Comitato Centrale per il Grande Giubileo. A seguire l’intervento dell’Arcivescovo di Benevento, che ha ribadito la richiesta al fine di far diventare Padre Pio compatrono del Sannio. E infine il Sindaco Masone, ringraziando il Provinciale per la presenza straordinaria della reliquia, ha invitato tutti a sentirsi parte della comunità pietrelcinese, così come Padre Pio è il santo di tutti. Inoltre ha fatto dono al Cardinale di una piccola ciotola che contiene un pugno della terra dove era piantato l’albero sotto il quale Padre Pio ha avuto le prime stimmate. “Un dono simbolico – ha aggiunto il sindaco – affinchè possa essere piantato il seme della speranza di Napoli, della Campania e dell’Italia tutta in questo momento di gravi difficoltà”.

Nel ventesimo del suo episcopato il Cardinale Crescenzio ha espresso grande gioia per essere riuscito finalmente a “pagare un debito” venendo a visitare la terra dove è nato Padre Pio. “Se da questa terra la Provvidenza ha fatto nascere questo santo significa che Dio vi ama, vi predilige – ha detto nell’omelia – Dio ha voluto che nascesse qui non per caso. Noi non nasciamo per caso e non moriamo per caso perché dal cuore di Dio scende un flusso di amore che ci chiama a realizzare un suo progetto. Perché in questa terra di contadini? Perché questo popolo, che è buono e pacifico, è anche geloso delle proprie tradizioni. Questa terra laboriosa di agricoltori, che sapevano sopportare la calura estiva e il freddo d’inverno, che avevano le mani screpolate per portare avanti il duro e difficile lavoro, questa terra ha impastato di sè anche Francesco. Camminava per i vicoli, andava per le piazze, preferiva rimanere a lungo nella chiesa per pregare. Battezzato qui, poi la prima comunione, la cresima, e qui la prima messa, dopo quattro giorni dall’Ordinazione. Era legato e amava le radici da cui la provvidenza l’aveva fatto germogliare, orgoglioso sempre e comunque di essere nato e formato in questa terra. Conversava in dialetto, in quel modo umano, semplice, amichevole che tutti noi abbiamo nel rapportarci con un amico. Pietrelcina ha sostanziato anche il suo carattere. Ed è qui che ha cominciato a vivere profondamente la sua spiritualità, a intuire la voce del Signore. Ha imparato il catechismo, a frequentare la chiesa, a partecipare alle celebrazioni liturgiche. Si è preparato a ricevere i sacramenti, ed è qui che ha cominciato a sentire nella sua carne la presenza di Dio che gli chiedeva sacrifici, sofferenze, dolori… Non c’è miseria umana e spirituale che Padre Pio non abbia cercato di sollevare nella sua vita, come dono a Dio e come dono all’altro. Perché l’altro non è l’estraneo, non è lo straniero ma è l’amico, il fratello. Anzi l’altro è Gesù Cristo… Ringraziamo il Signore che ci ha donato questo fratello ma facciamo anche nostro il dovere di imitarlo, di fare della nostra vita una vita donata alla carità, alla missione, all’ammalato, ma soprattutto è necessario non arrendersi mai, non perdere la propria dignità, e non farsi prendere da quel pessimismo che ci annulla”.

Il Cardinale di Napoli ha concluso la sua riflessione affidando tutti alla “Santa Vergine Maria che ci sostiene e protegge, così come ha fatto per Padre Pio, affinchè possiamo sempre incontrare suo figlio Gesù”. E ha chiosato usando una sua tipica espressione in gergo partenopeo: “Dio vi benedica e ‘a Maronna v’accumpagne”.

La Banda musicale “Città di Pietrelcina” diretta dal M° V. Fierro, con le sue roboanti note ha accompagnato la lunga processione che si è dipanata per le vie del paese. Un momento, da sempre, di particolare commozione è ‘l’incontro’ della statua di Maria SS. della Libera con quella di San Pio, a Lei tanto devoto, davanti il sagrato della chiesa parrocchiale. Il tutto arricchito dalle note sonore di un canto melodioso, quest’anno interpretato da Gi.Co. I fuochi pirotecnici hanno fatto da corollario folcloristico a questo lungo pomeriggio di intensa fede, partecipata e vissuta.

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In alto, alcuni scatti fotografici della festa per l’anniversario per la nascita di Padre Pio

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