Le prime Stimmate: segni inspiegabili

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Marianna Morante – Padre Pio crocifisso – I segni dei chiodi nelle mani e nei piedi sono il sigillo della sua unione a Cristo.  

 

 

 

Ogni anno la Fraternità cappuccina di Pietrelcina commemora la stimmatizzazione di Padre Pio, la prima manifestazione dei segni dei chiodi della crocifissione di Gesù sulle mani e sui piedi. Era presumibilmente il 7 settembre del 1910 e Padre Pio si era recato nella contrada di Piana Romana a respirare aria più fresca per refrigerarsi dalla calura estiva. Dopo aver aiutato i genitori nei lavori dei campi si siede all’ombra di un frondoso olmo per la recita quotidiana delle sue orazioni al Signore. E lì mentre è assorto in preghiera accade l’inspiegabile, ciò che non si può comprendere se non con la sapienza della fede.

Padre Pio tiene nascosto un simile fenomeno, ne parlerà solo un anno dopo al suo direttore spirituale, padre Benedetto, scrivendo una lettera in cui spiega che «In mezzo alla palma delle mani è apparso un po’ di rosso quasi quanto la forma di un centesimo, accompagnato anche da un forte ed acuto dolore in mezzo a quel po’ di rosso. Questo dolore era più sensibile in mezzo alla mano sinistra, tanto che dura ancora. Anche sotto i piedi avverto un po’ di dolore». Sono le stimmate, le prime, che precedono quelle definitive avute a San Giovanni Rotondo otto anni dopo.

In ricordo di quell’evento i frati cappuccini di Pietrelcina hanno organizzato il raduno dei Gruppi di Preghiera con il cammino a piedi e la recita del Santo Rosario lungo il viottolo di campagna, oggi Via del Rosario, che collega il paese alla contrada di Piana Romana. Un tragitto a tratti impervio ma suggestivo immerso nella natura verdeggiante, tra ciottoli e rivoli di acqua, con il famoso ponticello in legno dei “Quadrielli”, dove Padre Pio spesso veniva tentato dal diavolo.

Giunti nella spianata dove c’è la masseria della famiglia Forgione, nell’Aula liturgica gremita di devoti, si è svolta la Santa Messa presieduta da fr. Guglielmo Alimonti, cittadino onorario di Pietrelcina e coordinatore dei Gruppi di Preghiera dell’Italia centrale. Hanno concelebrato: il guardiano, fr. Marciano Guarino, con il vicario, fr. Francesco Scaramuzzi, nonché il parroco, fr. Giuseppe D’Onofrio e diversi confratelli. Presente il Sindaco, Domenico Masone con l’Amministrazione comunale e le autorità militari. La liturgia è stata animata dai canti della schola cantorum di Pescara.

Padre Guglielmo nell’omelia ha ricordato tanti episodi che lo legano a Padre Pio, avendo vissuto per alcuni anni nel convento di San Giovanni Rotondo e si è soffermato sulle virtù che hanno fatto di Padre Pio il santo che tutti amiamo. «Tutti cercavamo lì a San Giovanni Rotondo di avvicinarlo, di stare davanti ai suoi occhi per guardarlo ed essere guardati, per parlargli con il cuore aperto come lui desiderava e soprattutto per cercare la possibilità di riconciliarsi nel sacramento della penitenza. È risaputo del tempo infinito che Padre Pio spendeva volentieri per confessare. La gente faceva interminabili ore di fila con l’unico scopo di essere perdonata dei propri peccati. E Padre Pio dal mattino presto fino a sera era lì nel confessionale. La sua presenza costante evocava ineluttabilmente e gioiosamente la presenza di Gesù… Quando si è alla presenza di Dio misericordioso o esultiamo o tremiamo, o ci inginocchiamo o fuggiamo. Non si rimane identici. E attraverso Padre Pio il cambiamento della nostra vita era possibile perché lui soffriva, offriva e si offriva per i peccatori… Quando io gli raccomandavo persone malate, famiglie in crisi, ragazzi sbandati, sempre vedevo i suoi occhi bagnati di lacrime. Non poteva non partecipare ai dolori e alle angosce degli altri perché Padre Pio amava».

Al termine della Messa si è svolta la processione eucaristica verso la Cappellina che conserva il tronco di quell’olmo “muto testimone delle meraviglie del Signore”.

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In alto, alcuni immagini della ricorrenza delle Prime Stimmate di Padre Pio a Pietrelcina

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