In ricordo dell’Ordinazione sacerdotale di Padre Pio

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di Marianna Morante – Nel Duomo di Benevento, come ogni anno, si rinnova la solenne commemorazione in ricordo dell’Ordinazione presbiterale di Padre Pio e precisamente nella Cappella dei Canonici dove il 10 agosto 1910 il giovane frate ricevette gli ordini sacri per l’imposizione delle mani di mons. Paolo Schinosi, arcivescovo di Marcianapoli.

In tanti hanno percorso a piedi il tradizionale tragitto che collega Pietrelcina a Benevento. Partiti alle 5 del mattino dalla chiesa parrocchiale, con il parroco, fr. Giuseppe D’Onofrio e il vice parroco fr. Enzo Gaudio, hanno camminato per oltre 12 chilometri attraverso la strada di campagna che porta al capoluogo sannita dove Padre Pio venne ordinato sacerdote. Sosta immancabile, per un breve rifocillamento, nella contrada dell’Acquafredda, accolti nella piccola chiesetta dalla comunità presente. Immancabile l’ultranovantenne Cosimo Cavalluzzo, ideatore e promotore da anni della manifestazione che vede ogni anno radunarsi una folla sempre più numerosa. Presenti, per l’occasione, il Sindaco D. Masone con l’amministrazione comunale di Pietrelcina, il guardiano del Convento dei Frati Cappuccini, fr. Marciano Guarino con i religiosi della comunità e le congregazioni delle Suore Immacolatine e delle Francescane dell’Immacolata.

Quest’anno, ad accogliere i fedeli per la prima volta il neo-arcivescovo metropolita, monsignor Felice Accrocca che ha celebrato la Santa Messa.

“Un unico desiderio terreno: essere ordinato sacerdote”. Così scrisse Padre Pio chiedendo la speciale dispensa per ricevere l’ordinazione anticipata. Il suo stato di salute, infatti, faceva temere il peggio e lui non voleva morire senza prima essere diventato sacerdote. La richiesta fu accettata e il giovane frate completò la sua formazione teologica con il servizio alla chiesa, i colloqui e la direzione spirituale dell’allora parroco di Pietrelcina, l’arciprete don Salvatore Pannullo.

Dopo giorni di trepidante attesa, il 30 luglio 1910, fra Pio si recò a Benevento, per sostenere gli esami. Subito dopo partì per Morcone per gli esercizi spirituali. La mattina del 10 agosto nel Duomo di Benevento fu ordinato presbitero. Egli partì verso le 6.00 con lo sciaraballo (calessino), tirato da un cavallo. Suo padre era ancora in America, mentre, in un angolo del Duomo, insieme all’arciprete c’era mamma Peppa che piangeva di commozione, stringendo tra le mani l’immaginetta ricordo sulla quale il figlio aveva scritto: “Gesù mio sospiro e vita oggi che trepidante Ti elevo in un mistero di amore con Te io sia pel mondo Via Verità Vita e per Te sacerdote santo vittima perfetta”.
L’ordinazione sacerdotale di fra Pio si celebrò senza alcuna solennità. “La troppa commozione” dello spirito del novello unto di Dio, che in questo giorno gustava  “il paradiso” si contrapponeva alla pochezza di mezzi materiali. Pietrelcina però aspettava il suo novello sacerdote con la banda musicale. I suoi compaesani lo accolsero alle porte del paese e lo accompagnarono a casa sua, gettando sul festeggiato, secondo l’usanza, soldi e pezzi di “raffiuoli”, il dolce tipico di Pietrelcina, in segno di gioia, mentre Padre Pio incedeva col capo chino e il volto rosso, per umiltà e gioia interiore.

Ed anche quest’anno al termine della Santa Messa in Duomo, il gruppo dei pellegrini ha fatto ritorno in paese accolti dalla banda musicale “Città di Pietrelcina” dirigendosi in corteo verso la chiesa parrocchiale ringraziando la Madonna della Libera e il Signore per il dono meraviglioso di aver regalato a questa comunità un Santo straordinario.

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