Il Natale con Padre Pio (seconda parte)

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Padre Pio si commuoveva al pensiero che Gesù fosse circondato da “povertà, umiltà, abiezione (bassezza), disprezzo, oscurità” (Ep. IV,1008), invogliandoci “ad amare la povertà e preferire la compagnia dei piccoli e dei semplici a quella dei grandi del mondo!” (ib, 1009). Era convinto che il celeste Bambino “tutto mansuetudine e dolcezza”, col suo esempio voleva infondere le sue virtù nel cuore degli uomini, “affinché nel mondo dilaniato e sconvolto” (ib, 1009) sorgesse un’era di pace e di amore. Perciò ci suggerisce: “Prostriamoci, innanzi al presepe, e …offriamogli tutto il nostro cuore, senza riserva, e promettiamogli di seguire gli insegnamenti, che giungono a noi, dalla grotta di Betlemme” (ib, 1009). E viene spontaneo chiedersi quali siano gli insegnamenti che giungono dalla grotta?. Principalmente, l’amore: amore verso colui che per amor nostro si è incarnato: “Oh! Come deve sentirsi acceso il cuore di amore per colui che tutto tenerezza si è fatto per noi… tutto questo l’hai fatto per amore e non c’inviti che all’amore, non ci parli che d’amore, non ci dai che prove d’amore”

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