Il miracolo più grande

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Marianna Morante – Liberati dal colera per intercessione della Madonna – L’ultimo mese dell’anno inizia per i pietrelcinesi con la festa più cara per tradizione e cultura: Maria Santissima della Libera. Ha aperto le celebrazioni il triduo meditato dal vice parroco, fr. Enzo Gaudio, conclusosi con la Santa Messa della mattina del 3 dicembre, animata dal coro delle Suore Francescane Immacolatine e con la partecipazione delle parrocchie di Rodi Garganico, di Alatri e di Amalfi, gemellate con quella pietrelcinese di “Santa Maria degli Angeli” per la comune devozione alla Madonna della Libera.

Nel pomeriggio, il Parroco, fr. Giuseppe D’Onofrio, ha presieduto la solenne Celebrazione Eucaristica, arricchita dal canto dei giovani dell’Azione Cattolica, e in serata si è svolta la tradizionale processione, con la Banada musicale diretta dal M° Fierro, a ricordo di quel prodigioso evento che più di un secolo e mezzo fa liberò Pietrelcina dal colera. «Nel novembre dell’anno 1854 un’epidemia colerica invadeva il paese. Il numero delle vittime aumentava di giorno in giorno ed inutili riuscivano i ritrovati della scienza. Si rese veramente spaventevole nel giorno 2 dicembre. Il popolo, sconfortato dal micidiale morbo, corse piangendo ai piedi della Protettrice e, dopo aver pianto e pregato, la portava in processione pel paese. Durante il passaggio di Essa la scena si rese indescrivibile, poiché i malati correvano alle porte ed alle finestre per implorare il suo aiuto. La giornata passò con la più grandiosa speranza per i nostri padri; ma immaginate quale fu la loro gioia allorchè appresero, il giorno seguente, che non si verificò alcun altro caso. Nel constatare ciò i nostri padri compresero che quella Santa Vergine che ci protegge, ai tanti miracoli già operati, ne aveva aggiunto ancora un altro». Questa la storia riporta da un cronista in un opuscolo del 1904. Da allora niente è cambiato nella devozione dei pietrelcinesi, sollecitati ulteriormente dall’immenso affetto che ha sempre nutrito anche il loro caro compaesano, Padre Pio, verso la “Madonnella nostra” come amava lui stesso chiamarla.

«Amate e fate amare la Madonna, recitate e fate recitare il Rosario». Con questo semplice e immediato invito Padre Pio suggerisce ancora oggi a ogni credente una singolare via per relazionarsi in maniera diretta con Dio attraverso la devozione alla Madonna. La finalità di una devozione è sempre quella di racchiudere in un gesto semplice la ricchezza del mistero meditato e di innestare, nel cuore di chi lo compie, la grazia che da questo promana. Chi prega fa un’esperienza, intima e profonda, affettiva e unitiva, tanto da contribuire a costruire una comunione individuale e sociale, viva e vitale. E da secoli il popolo pietrelcinese pone la sua devozione più sentita verso la Mamma celeste invocata con il nome di “Maria Santissima della Libera”. L’amore non dipende dalla circostanze, è lui a generarle, a cambiare i contesti, a trasformare le angosce della vita.

Uno degli aspetti più evidenti di Padre Pio è l’aver testimoniato la forza della preghiera non solo come sostegno nelle difficoltà, ma anche come potenza generatrice di vita nuova, in un mondo, come il nostro, che ha sempre più bisogno di recuperare senso e orientamento, fraternità e qualità nelle relazioni.

Il Santo di Pietrelcina tesserà ancora una volta, nella sua speciale amicizia con Cristo Signore, il ricamo del miracolo che avviene nella preghiera quotidiana rivolta, con fiducia, alla Madre di Dio e condurrà per mano tutti noi a sperimentare, sempre più intensamente, la forza rigeneratrice e salvifica della devozione mariana.

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In alto, alcuni flash fotografici della festa patronale di Pietrelcina

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