Pietrelcina onora San Francesco e i suoi frati

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San Francesco, il giovane spensierato a cui Dio chiese di riparare la chiesa, è stato festeggiato in Pietrelcina nella chiesa conventuale dove risiede la fraternità cappuccina dei frati minori. Nella mattinata, gli alunni dell’Istituto Comprensivo “San Pio” di Pietrelcina hanno partecipato alla Santa Messa officiata da fr. Daniele Moffa; nel pomeriggio, la Solenne Eucaristia presieduta da fr. Giuseppe D’Onofrio. Presenti le autorità civili e militari con la tradizionale deposizione della corona di alloro alla statua di San Francesco da parte del vice sindaco Salvatore Mazzone. La processione con la Banda Musicale e la distribuzione dei “mustaccioli” hanno arricchito la festevole ricorrenza del Patrono d’Italia.

Sull’esempio del Serafico Padre e seguendo la testimonianza di vita del confratello santo, Padre Pio, i Cappuccini sono vicini, con umiltà e semplicità, alla comunità pietrelcinese e ai tanti pellegrini che vi giungono, richiamando “le cose di lassù”, in questo tempo di disagio morale e spirituale.

Il cammino tracciato da Dio per ogni uomo ha indirizzato Padre Pio sulle orme di San Francesco e di Gesù sommo sacerdote.

Per sessantacinque anni, infatti, egli fu figlio del Poverello d’Assisi, vivendo «nell’osservanza perfetta e amorosa» della Regola e morì dopo aver rinnovato per l’ultima volta la Professione dei suoi voti. Con quanto affetto e venerazione egli amava Serafico Francesco, del quale imitò fedelmente virtù e santità.

Alle sue figlie spirituali, quasi tutte appartenenti al Terz’Ordine francescano, raccomandava: «Ricordati sempre che sei una figlia del Poverello d’Assisi» (ib., 1037).

San Pio credeva nella efficacia della diffusione del Terz’Ordine per il rinnovamento della società manifestando questa convinzione a Violante Masone di Pietrelcina (cfr. ib., 1078). E alla stessa scriveva: «Non ti arrestare nel propagandare il Terz’Ordine e nel procurare a tutti con questo mezzo la vera vita. Fa’ conoscere a tutti San Francesco e il suo vero spirito. Grande è il merito che ti sarà serbato lassù, ma rammentati pure che anche grande è la responsabilità che ne assumi davanti a Dio e alla tua coscienza, se non ti sforzi di assecondare questo vento favorevole della grazia che fortemente soffia in te e nel paese nostro» (ib., 1080).

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