Padre Pio pastorello

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Francesco viveva la sua fanciullezza come tutti i bambini di Pietrelcina, anche lui, appena i genitori lo reputarono capace, ebbe due pecore che portava a pascolare assieme ad altri pastorelli. Un compagno ricorda e racconta:” le mamme nostre, prima di uscire di casa, ci davano per colazione una buona fetta di pane ed il companatico quando c`era.

Noi altri avevamo le tasche della giacca per cestino, Francisco, invece no; mamma Giuseppa metteva la colazione al figlio in un bel tovagliolo pulito.
Quando la colazione non si consumava per via, mentre noialtri affondavamo la mano nella giacca e immediatamente addentavamo il pane, Francesco no; per lui vi era tutta una cerimonia: sedeva a terra; snodava le cocche de tovagliolo, e se lo spandeva sulle ginocchia; dava uno sguardo intorno, un altro in alto e cominciava a mangiare con compostezza; se qualche mica cadeva per terra, la raccoglieva, la baciava e poi la mangiava” in segno di rispetto del pane perché “grazia di Dio”. Consumata la frugale colazione, i compagni scherzavano per i prati, mentre Francesco spiegato il tovagliolo ci posava il libro e studiava.

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