Festa della Divina Misericordia

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Terribile è la giustizia di Dio. Ma non scordiamo che anche la sua misericordia è infinita”, così scriveva Padre Pio, lui che nella sua vita è stato generoso dispensatore della misericordia divina, rendendosi a tutti disponibile attraverso l’accoglienza, la direzione spirituale, e specialmente l’amministrazione del sacramento della Penitenza. E nella sua terra di Pietrelcina non poteva mancare l’iniziativa di festeggiare la ricorrenza alla Divina Misericordia a partire dalla novena del venerdì santo fino a giungere al 12 aprile, giorno della solennità istituita da Papa Giovanni Paolo II. Una festa fortemente voluta dal viceparroco fr. Enzo Gaudio, con la partecipazione corale e assidua, in tutti i 9 giorni, della comunità pietrelcinese e, a conclusione, con il gruppo “Regina Pacis” di Cerignola che insieme all’Azione Cattolica locale hanno animato, la Coroncina, l’Adorazione Eucaristica e, a seguire, la Santa Messa solenne celebrata in “Santa Maria degli Angeli”, la parrocchia dove Padre Pio officiò la sua prima Messa nel 1910. L’evento si è arricchito anche del dono di un dipinto raffigurante l’Icona della Divina Misericordia realizzato dal pittore cerignolano, il Maestro Gaetano Russo, su tavola listellare con preparazione a stucco e colori ad acqua acrilici dalla finitura a vernice opaca.

Il disegno essenziale di questo quadro è la rivisitazione di quello mostrato a suor Faustina Kowalska nella visione del 22 febbraio 1931 avuta nella cella del convento di Płock. «La sera, stando nella mia cella – scrive suor Faustina – vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire mentre l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido (…) Dopo un istante, Gesù mi disse: “Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù confido in Te”» (Q. I, p. 26). Tre anni dopo a Vilnius Gesù ha spiegato il significato dei raggi: «I due raggi rappresentano il Sangue e l’Acqua» (Q. I, p. 132). 

La sacra icona è stata donata dai coniugi Laura Russo e Michele Paciletti. Giovanni Paolo II viene eletto Papa nel 1978, l’anno successivo Laura e Michele decidono di unire le loro vite nel sacramento del matrimonio, formando una famiglia cristiana coronata con gioia dalla nascita di Angela Imma e Matteo Rosario. Il percorso familiare è stato caratterizzato da gioie, sofferenze e lutti. Il grande Papa è stato una guida importante nel cammino vocazionale intrapreso insieme. Il Signore e la Vergine Maria li hanno aiutati ad accogliere l’amore infinito di Cristo, a superare le difficoltà ed essere sempre disposti a fare la Sua volontà. La sera in cui il caro Papa tornava alla casa del Padre hanno percepito la grande eredità che ha consegnato a tutti: “la devozione e il culto alla Divina Misericordia”. Il pellegrinaggio  in Polonia ha poi rafforzato in loro il desiderio di donare un’icona della Divina Misericordia per ringraziare Cristo Gesù dell’amore infinito che ha donato a ogni attimo della loro vita. “Il Signore Gesù ha posto nel nostro cammino di fede fra Enzo Gaudio, che stimiamo per la sua testimonianza di vita consacrata e per l’onestà spirituale di sacerdote e frate cappuccino della misericordia”, ci racconta Laura. La sua presenza a Pietrelcina è stata fonte di un felice connubio che ha permesso di unire la figura di Padre Pio, al quale Laura è legata perché lo ha conosciuto all’età di 10 anni e la devozione alla Divina Misericordia. E non è un caso che tutto sia accaduto nell’anno del Giubileo della Misericordia, indetto da Papa Francesco e nell’anno dedicato alla vita consacrata.

Guarda la nostra PhotoGallery con gli scatti fotografici di Roberto Gaetano che ha catturato artisticamente i momenti più significativi dell’evento.

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