Un evento che rimarrà indelebile nella storia di Pietrelcina

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di Marianna Morante – Pietrelcina vestita a festa con fiori, palloncini, insegne, striscioni, tutti ad augurare il bentornato a Padre Pio lungo il tragitto verso Piana Romana, nella chiesetta dell’Olmo costruita intorno all’albero sotto il quale, giovane sacerdote, ricevette le prime stimmate.

I rintocchi delle campane, un applauso scrosciante e il lancio di petali annunciano l’arrivo delle spoglie di Padre Pio. Sono le ore 14.27 dell’11 febbraio 2016. Una data da ricordare che resterà nella memoria storica dei “pucinari”, i suoi compaesani, che da cento anni ne aspettano il ritorno.

Ad accoglierlo numerosi devoti giunti fin dal mattino da ogni parte d’Italia e anche dall’estero; uno stuolo di confratelli cappuccini, i Gruppi di Preghiera e le associazioni cattoliche; i sindaci dei comuni del Sannio, le autorità civili e militari, il Prefetto e il Questore; Deputati della Repubblica, Sottosegretari e politici; i tanti giornalisti e i fotografi accreditati; la Rai e le emittenti private, le telecamere di Padre Pio TV dei Frati Cappuccini della nostra provincia religiosa, che hanno ripreso in diretta ogni momento degli intensi giorni vissuti sino alla mattina del 14 febbraio.

Ai pietrelcinesi è riservato il viale principale per rendere per primi il doveroso omaggio al loro amato Padre. Dopo il saluto di fr. Marciano Guarino, Guardiano del Convento di Pietrelcina, ha inizio la liturgia di accoglienza presieduta dal Ministro provinciale, fr. Francesco D. Colacelli e animata dal Coro e dall’Orchestra del Conservatorio di Musica «N. Sala» di Benevento. Il direttore, Giuseppe Ilario, devoto di Padre Pio, ha voluto fortemente che il conservatorio sannita con le sue eccellenze nella musica e nel canto offrisse il proprio contributo a rendere più solenni e intensi i vari momenti di preghiera, anche nei giorni a seguire, unitamente all’Ensemble di Canto Gregoriano diretto dal M° Fabrizio Fancello e con il Coro di Voci Bianche del Teatro S. Carlo di Napoli diretto da Stefania Rinaldi. E continuando, la partecipazione del Coro polifonico “Terrae Collis” di Colle Sannita, diretto da Rodolfo Palmiero. Non poteva mancare il locale Coro Polifonico “Padre Pio da Pietrelcina” diretto dal M° Orazio Fioretti, nato in occasione del centenario della nascita del santo concittadino.

Al termine della cerimonia un lungo corteo di pellegrini ha percorso a piedi oltre tre chilometri, seguendo orante la macchina che trasportava l’urna di Padre Pio per giungere in paese davanti al Palazzo Comunale. Il saluto del Sindaco, Domenico Masone, e la benedizione della Città impartita da fr. Marciano.

La salma di Padre Pio viene presa a spalla e trasportata fino alla chiesa parrocchiale di “S. Maria degli Angeli”. Uno schermo gigante all’esterno permette alla folla straripante di seguire la celebrazione Eucaristica presieduta dal Parroco-Rettore, fr. Giuseppe D’Onofrio. La preghiera prosegue al termine della santa messa con la fiaccolata che accompagna Padre Pio ancora a spalla per le vie della Città verso la chiesa conventuale della “Sacra Famiglia”. Per l’occasione, l’Arcivescovo Mugione ha concesso l’apertura straordinaria della Porta Santa del Giubileo, rito officiato dal Ministro provinciale.

Da giovedì 11 febbraio, Padre Pio è a Pietrelcina, visitabile giorno e notte fino a domenica 14 febbraio alle ore 8.00. Da lì in poi sarà un susseguirsi di celebrazioni e momenti di preghiera comunitaria.
Venerdì 12 febbraio la Santa Messa con il precetto pasquale delle Forze Armate e dei Corpi Armati dello Stato della provincia di Benevento, presieduta da mons. Orazio Francesco Piazza, Vescovo di Sessa Aurunca, membro della Commissione Episcopale per la dottrina della fede.
Nel primo pomeriggio, l’incontro di preghiera dell’Ordine Francescano Secolare e della Gi. Fra. Campana; alle ore 17.30 la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica patriarcale di San Pietro, che per l’eccezionale circostanza ha composto una preghiera a Padre Pio; sabato 13 febbraio, alle ore 11.00 la Santa Messa presieduta da fr. Guglielmo Alimonti, frate minore cappuccino, coordinatore dei Gruppi di preghiera per l’Abruzzo; a seguire, la venerazione delle reliquie del gruppo dell’UNITALSI; la catechesi di s. ecc.za mons. F. Gioia; alle ore 17.00 la solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo metropolita di Napoli, Presidente della Conferenza Episcopale della Campania, dall’Arcivescovo metropolita di Benevento e dall’Arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi, Pasquale Cascio. Tra le autorità convenute il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca che firmerà nel pomeriggio un protocollo d’intesa per rendere  più brevi e agevoli le distanze e gli spostamenti dei pellegrini.

La preghiera guidata dalla Pastorale Giovanile Vocazionale della Provincia religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio, insieme ai giovani postnovizi, e quella dell’Azione Cattolica Beneventana con don Pompilio Cristino hanno accompagnato i fedeli nella terza notte di veglie animate interamente dagli abitanti di Pietrelcina divisi in quartieri, con una partecipazione intensa, corale, meditativa e condivisa. Domenica 14 febbraio, ultimo giorno di permanenza delle spoglie di Padre Pio a Pietrelcina, nella Chiesa «Sacra Famiglia» alle ore 7.00 si inizia con la Santa Messa presieduta da fr. Marciano Guarino e la liturgia di commiato delle spoglie di San Pio da Pietrelcina; alle ore 8.30 la partenza delle reliquie da Pietrelcina verso la Cattedrale di Benevento dove alle ore 9.00 è prevista la Celebrazione Eucaristica presieduta da s. ecc.za Mons. Andrea Mugione.

A tutti questi momenti celebrativi rigorosamente riportati a corredo di una cronaca che altro non è che la narrazione storica di fatti rispettando l’ordine nella loro successione, mi permetto di aggiungere un mio personale commento, come figlia di questa terra pietrelcinese.

L’esposizione puramente descrittiva a volte rende poco all’informazione, alla trasmissioni di quello che è stato il vissuto. Ciò che può sembrare come un evento circoscritto e transitorio in un attimo si è presentato spiazzando l’ordinario corrente e investendo in tutta la sua interezza la vita di un Paese che tutto si è mobilitato e affaccendato per accogliere al meglio il ‘suo’ Padre Pio. Senza che sia dato distinguere la presenza e gli effetti del ‘nuovo’ da quelli mestamente già stratificati, in tre giorni siamo stati ‘rapiti’ come in un vortice narcotico, da un ‘contraccolpo della coscienza’ improvviso quanto necessario che ci ha permesso, non solo di sentirci, ma di essere una comunità unita attorno al ‘suo’ Padre Pio, testimone di quella misericordia infinita di Dio, riversata verso tutti i fratelli in uno stretto legame come quello di un amico, o un parente, che dal cielo ci accompagna nel nostro cammino quotidiano e al quale rivolgiamo la nostra gratitudine ed il nostro affetto. Proprio per questo affetto ne conserviamo con venerazione le sue reliquie e tutto ciò che ce lo ricorda e mantiene vivo nel nostro cuore la sua presenza.

Padre Pio al suo confratello e compaesano fr. Modestino Fucci da Pietrelcina dirà: «Non ti chiedo niente, una sola cosa: non fatemi scomparire (fare brutta figura)». E Pietrelcina non lo ha fatto scomparire.

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